MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA
( Ex art 16 co.2 d.lgs 39/2021)
Premessa
Diritto fondamentale dei Tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal D.lgs. n. 198/2006, indipendentemente dalla propria etnia, dalle proprie convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psicofisico dei tesserati costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.
Chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva è tenuto a rispettare i predetti diritti dei tesserati.
Con il presente documento, A.S.D. CUS LECCE (di seguito solo “ASD”), avente sede legale in SUPERSTRADA LECCE – BRINDISI, 73100 LECCE intende dare attuazione ai principi innanzi indicati al fine di dare effettività alle esigenze di tutela ivi sancite. Si applica a prescindere dalla disciplina sportiva praticata a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività della ASD.
Art. 1 – Finalità
Il presente documento, redatto come previsto dal comma 2 dell’articolo 16 del d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021, regolamenta e disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale ovvero per le ragioni di cui al D.lgs. n. 198/2006 attuati in danno dei soci e tesserati, specie se minori d’età, nell’ambito dell’ A.S.D. CUS LECCE (di seguito per brevità anche solo ASD)
Le norme e le previsioni contenute nel presente regolamento richiamano e sono conformi alle Linee Guida adottate dalla FEDERCUSI (di seguito solo FEDERAZIONE) attualmente in vigore e cui integralmente si richiamano e costituiscono l’insieme delle regole di condotta a cui tutti gli appartenenti della società sono tenuti ad uniformarsi al fine di:
- promuovere il diritto di tutti i soci e tesserati ad essere tutelati da ogni forma di abuso, violenza o discriminazione;
- promuovere una cultura e un ambiente inclusivi che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i soci e tesserati, specie se minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità;
- rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità; informare i tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;
- incentivare la partecipazione dei componenti del sodalizio alle iniziative organizzate dalla Federazione nell’ambito delle politiche di safeguarding;
h. garantire il coinvolgimento di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di safeguarding della ASD.
Art. 2 – Ambito di applicazione
I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:
- tutti e tesserati dell’ A.S.D. CUS LECCE
- tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con la ASD;
- tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con la ASD.
- individuare e attuare adeguate misure, procedure e politiche di safeguarding, anche in conformità alle raccomandazioni del Safeguarding Officer istituito dalla Federazione volte a ridurre i rischi di condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di Tesserati minori;
- provvedere alla gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e tutela dei segnalanti;
Art. 3 – Comportamenti rilevanti
Ai fini del presente modello, costituiscono comportamenti rilevanti:
- l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del socio e/o tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;
- l’abuso fisico: qualunque condotta consumata o tentata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi l’integrità psicofisica del socio e del tesserato. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un soggetto a svolgere (al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;
- la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;
- l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto o con contatto, e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un socio o un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;
- la negligenza: il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato o soggetto facente parte a qualsiasi titolo del sodalizio, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente modello, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;
- l’incuria: a mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;
- l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume;
- il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più soci o tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);
- i comportamenti discriminatori; qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status socio-economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
- I comportamenti rilevanti possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle di persona e tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi, e-mail, social network e blog.
Art. 4 – Norme di condotta
E’ onere della ASD strutturarsi in modo tale da dare attuazione alle finalità indicate all’art. 1, uniformando i propri comportamenti alle norme di condotta di seguito indicate:
- assicurare un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e dell’inviolabilità della persona: 1. Sono predisposti turni di allenamento e la partecipazione alle gare evitando discriminazioni tra gli atleti in base sesso, all’etnia, appartenenza culturale ecc; 2. Sono previsti, in presenza di minori appartenenti a categorie svantaggiate, la loro equa suddivisione in squadre o gruppi di allenamento in modo da facilitarne l’integrazione;
- riservare ad ogni tesserato attenzione, impegno e rispetto, senza distinzioni di età, etnia, condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, disabilità e altro: 1. Tecnici, staff e dirigenti adottano regole di condotta volte ad assicurare a ciascun atleta di poter essere adeguatamente seguito nello svolgimento dell’attività sportiva; 2. È prevista nel regolamento interno e nel programma tecnico annuale del sodalizio la presenza di un numero adeguato di tecnici in relazione alla composizione di ciascun gruppo di atleti; 3. è obbligatorio per tecnici, atleti e dirigenti e personale a qualsiasi titolo presente nel sodalizio utilizzare un linguaggio consono, rispettoso e non discriminatorio;
- far svolgere l’attività sportiva nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’atleta, tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso:
1. I tecnici devono ascoltare gli atleti al fine di comprendere quali le loro ambizioni e i loro desideri in ambito sportivo; 2. I tecnici devono programmare per ciascun atleta l’attività sportiva o la partecipazione ai vari campionati in modo da tener conto delle capacità individuali e delle aspirazioni di ciascuno;
- prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio e malessere, anche eventualmente derivante da disturbi dell’alimentazione percepiti o conosciuti anche indirettamente, con particolare attenzione a circostanze che riguardino i minori: 1. nella programmazione annuale sono essere previsti, a margine degli allenamenti e delle competizioni, percorsi volti a favorire l’educazione alimentare degli atleti, con incontri con figure professionali specializzate che supportino lo staff tecnico. 2. E’ individuata annualmente tra i dirigenti o tra i tecnici una figura di riferimento che, in relazione all’età degli atleti, possa dialogare con loro al fine di verificare eventuali segni di malessere di qualsiasi genere maturati in ambito sportivo ed extra sportivo.
- segnalare, senza indugio, ogni circostanza di interesse agli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza: 1. La dirigenza, sentiti i tecnici, individua il soggetto che deve provvedere alla segnalazione di situazioni di interesse di natura sportiva o extra sportiva; tale soggetto, scelto di preferenza tra i dirigenti, provvede, in caso di minori, alla segnalazione ai genitori delle assenze da gare o allenamenti compiute dagli atleti o eventuali altri comportamenti indici di criticità.
- confrontarsi con il Responsabile delle Politiche di Safeguarding nominato dalla ASD ove si abbia il sospetto circa il compimento di condotte rilevanti ai sensi dell’art. 3 del presente documento: tecnici, dirigenti e soggetti a qualsiasi titolo presenti nella ASD hanno l’obbligo di riferire al Responsabile delle politiche di Safeguarding eventuali sospetti circa l’esistenza di condotte rilevanti.
- attuare idonee iniziative volte al contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione adottando i seguenti comportamenti: 1.E’ obbligatorio evitare, se non per ragioni di comprovata necessità, i contatti fisici tra atleti e tecnici o dirigenti; atleti, tecnici e dirigenti e chiunque abbia contatti con gli atleti a qualsiasi titolo sono sollecitati all’uso di un linguaggio appropriato e comunque è vietato l’uso di espressioni discriminatorie, sessiste, o di matrice razzista; 2. E’ sconsigliato intrattenersi in sedute di allenamento per singoli atleti e/o svolte in orari in cui gli spazi utilizzati per l’attività sportiva non siano usualmente frequentati, ma se ciò sia necessario, è obbligatoria sempre la presenza, in aggiunta all’allenatore, di un dirigente o di un altro allenatore o di un’altra persona dello stesso sesso dell’atleta, ed è obbligatoria l’autorizzazione scritta da parte di entrambi i genitori o gli esercenti la potestà genitoriale alla sottoposizione a tale sedute nel caso di minori. 3. In caso di sottoposizione dell’atleta a sedute mediche o fisioterapiche, è obbligatoria la presenza di un dirigente dello stesso sesso dell’atleta, ovvero di un genitore o di un’altra persona dello stesso sesso dell’atleta, in ogni caso, in assenza del genitore, è obbligatoria l’autorizzazione scritta da parte di entrambi i genitori o gli esercenti la potestà genitoriale alla sottoposizione a tale sedute, in caso di atleti minori.
- richiedere ai tecnici e dirigenti e a qualsiasi eventuale soggetto che venga a contatto con l’atleta a qualsivoglia titolo di instaurare tra loro rapporti professionali evitando situazioni di imbarazzo e prevedere comportamenti ulteriori in relazioni alle specifiche situazioni verificabili all’interno della società quali: 1.Durante le sessioni di allenamento o di gara è consentito l’accesso agli spogliatoi esclusivamente agli atleti e alle atlete dell’ASD. E’ vietato l’accesso ai tecnici negli spogliatoi, ove utilizzati, in presenza degli atleti, salvo che in casi di comprovata necessità. 2.Durante le sessioni di allenamento o di gara non è consentito l’accesso agli spogliatoi a utenti esterni o genitori/accompagnatori, se non previa autorizzazione da parte di un tecnico o dirigente e solo in casi eccezionali e di comprovata necessità. L’assistenza negli spogliatoi ad atleti sotto i 6 anni di età o con disabilità motoria o intellettivo/relazionale è garantita da personale a ciò preposto, e solo in caso di eventuale assenza di quest’ultimo, è consentito l’accesso agli spogliatoi da parte del genitore dello stesso sesso dell’atleta. In caso di necessità di assistenza ad atleti sotto i 6 anni o con disabilità motoria o intellettivo/relazionale da parte di un genitore di sesso diverso dell’atleta deve essere garantito uno spazio alternativo che tuteli la privacy degli altri atleti presenti negli spogliatoi. 3. E’ obbligatorio per gli atleti attenersi a regole di condotta da adottare negli spogliatoi, ove utilizzati, volte a contrastare fenomeni di bullismo o cyberbullismo quali linguaggio, atteggiamento consono. E’ vietato all’interno degli spogliatoi effettuare video o foto (es. smartphone, tablet etc). 4. In caso di necessità, fermo restando il tempestivo allertamento del servizio di soccorso sanitario qualora necessario, l’accesso all’infermeria o ad ambiente atto a tale uso è consentito al medico sociale o, in caso di manifestazione sportiva, al medico di gara o, in loro assenza, a un tecnico formato sulle procedure di primo soccorso esclusivamente per le procedure strettamente necessarie al primo soccorso nei confronti della persona infortunata. La porta dovrà rimanere aperta e, se possibile, dovrà essere presente almeno un’altra persona dello stesso sesso della persona infortunata (atleta, tecnico, dirigente, collaboratore, etc). 4. Durante le eventuali trasferte di qualsiasi tipo è dovere degli accompagnatori vigilare sugli atleti accompagnati, soprattutto se minorenni, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a garantire l’integrità fisica e morale degli stessi ed evitare qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello. In occasione delle trasferte, è vietato che i dirigenti e gli allenatori siano in camera e/o pernottino con gli atleti. Per l’adesione alle trasferte di atleti minorenni sarà sempre necessaria espressa autorizzazione scritta rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci. In caso di trasferta di più giorni viene comunicata alle famiglie, in anticipo ed in maniera dettagliata, qualsiasi informazione riguardante la trasferta stessa. La rooming list sarà comunicata agli atleti all’arrivo presso la struttura e potrà subire eventuali variazioni soltanto con il consenso degli accompagnatori. 5. Nel caso di necessità di accompagnare o prevelare gli atleti dalla loro residenza, sia per gli allenamenti che per le trasferte che per qualsiasi spostamento nell’ambito dell’attività sportiva, è obbligatoria la presenza di almeno due accompagnatori (tecnici, dirigenti o genitori), nel caso ciò non sia possibile, sarà sempre necessaria espressa autorizzazione scritta rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci nel caso di minori. 6. In presenza di atleti fuori sede a cui viene fornito l’alloggio, l’accesso ai tecnici o dirigenti è limitato per finalità di assistenza e controllo da effettuare, in ogni caso, alla presenza di almeno due persone dello stesso sesso rispetto agli atleti presenti all’interno dell’appartamento.
- prevenire, durante gli allenamenti e in gara, tutti i comportamenti e le condotte sopra descritti con azioni di sensibilizzazione e controllo: 1. E’ prevista l’organizzazione di riunioni periodiche (preferibilmente trimestrali) che coinvolgano i tecnici e i dirigenti nel cui ambito illustrate le politiche di salvaguardia dei minori e le azioni che si intendono intraprendere e in cui discutere delle criticità emerse nel corso della stagione sportiva; 2. E’ prevista l’organizzazione di riunioni periodiche (preferibilmente trimestrali) che coinvolgano gli atleti nel cui ambito sensibilizzare sui temi del bullismo, cyberbullismo e sulle discriminazioni in genere e sui comportamenti lesivi della dignità e della sensibilità della persona.
- spiegare in modo chiaro a coloro che assistono allo svolgimento di allenamenti, gare o manifestazioni sportive, di astenersi da apprezzamenti, commenti e valutazioni che non siano strettamente inerenti alla prestazione sportiva in quanto potrebbero essere lesivi della dignità, del decoro e della sensibilità della persona attraverso: – 1. E’ obbligatorio organizzare, a inizio anno sportivo, un calendario con riunioni che coinvolgano tutti gli atleti e i genitori/esercenti la potestà genitoriale/ accompagnatori nel cui ambito illustrare le politiche di salvaguardia che si intendono adottare, nonché organizzare incontri periodici volti a inculcare una adeguata educazione sportiva; – 2. E’ prevista, ai sensi delle normative della Federazione vigenti, dello statuto societario, di separato regolamento interno, l’irrogazione di provvedimenti sanzionatori a carico di coloro che durante le attività sportive tengano un comportamento non adeguato;
- favorire la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile: è obbligatorio garantire nella compagine societaria il rispetto della normativa vigente sulla parità di genere, applicando le vigenti disposizioni in materia.
- rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità adottando le seguenti misure: 1. E’ obbligatoria l’affissione presso la sede dell’ASD del modello organizzativo e del codice etico adottato e degli eventuali aggiornamenti, integrazioni o modifiche e/o pubblicazione dello stesso sull’homepage del sito della società, ove esistente; 2. E’ obbligatoria l’affissione presso la sede dell’ASD e/o pubblicazione sull’homepage del sito dell’ASD del nominativo del responsabile del Safeguarding nominato dal sodalizio con indicazione del recapito telefonico e/o indirizzo e-mail per poterlo contattare; 3. E’ obbligatoria la comunicazione, al momento dell’adesione e del tesseramento, agli atleti o ai loro genitori, se minorenni, del modello organizzativo e codice etico adottato dalla ASD, nonché comunicazione del nominativo del responsabile del Safeguarding nominato dalla società con indicazione di numero di telefono e/o indirizzo mail cui poterlo contattare. 4. E’ obbligatoria la comunicazione ai soci, ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le procedure da seguire per la segnalazione di comportamenti lesivi al Safeguarding Officer nominato dalla federazione; 5. E’ obbligatorio informare i soci, i tesserati e i loro genitori, se minorenni, circa le misure adottate dalla ASD per la prevenzione e il contrasto a comportamenti lesivi; 6. E’ prevista l’organizzazione, nel corso della stagione sportiva, d’incontri e seminari con esperti del settore con cui discutere della tematica anche al fine di pervenire a soluzioni condivise;
- valutare le misure di cui alle lettere precedenti: il responsabile del safeguarding, sentiti i dirigenti, i tecnici e lo staff, effettuerà annualmente valutazioni delle misure adottate, eventualmente sviluppando e attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate
- Tutelare la privacy dei soci e dei tesserati: 1. A tutti gli atleti (o esercenti la potestà genitoriale per i minori), i tecnici, i dirigenti, i collaboratori e i soci dell’Associazione all’atto dell’iscrizione/tesseramento, e comunque ogni qualvolta venga effettuata una raccolta di dati personali comprese le eventuali immagini o filmati, deve essere sottoposta l’informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 del Regolamento Europeo 679/2016 (GDPR). I dati raccolti devono essere gestiti e trattati secondo le modalità descritte nel suddetto Regolamento e comunque solo sulla base della necessità all’esecuzione del contratto di cui gli interessati sono parte, all’adempimento di un obbligo legale o sulla base del consenso espresso. Per tutto quanto non espressamente richiamato, si rinvia alla normativa vigente in materia.
Art. 5 – Tutela dei minori – Obblighi
Tutti coloro che in ambito societario – a prescindere dalla forma del rapporto instaurato – svolgano funzioni che comportano contatti diretti e regolari con minori devono fornire copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente. In attesa del rilascio e del deposito del certificato è obbligatorio sottoscrivere un’autocertificazione sostitutiva del certificato medesimo.
Art. 6 – Responsabile delle politiche di safeguarding nominato dalla società
- Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui soci e tesserati e per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del D.lgs. n. 36/2021, la ASD nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica alla federazione all’atto di affiliazione.
- Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dovrà essere dotato di autonomia e indipendenza rispetto alla compagine societaria ed essere prescelto tra i soggetti di comprovata moralità e competenza in possesso dei seguenti requisiti:
- non aver riportato condanne penali anche non passate in giudicato per i seguenti reati: art 600-bis (prostituzione minorile); 600-ter (pornografia minorile), 600-quater (detenzione o accesso a materiale pornografico), 600- quater.1 (Pornografia virtuale), 600-quinquies (iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile), 604-bis (propaganda e istigazione a delinquere per motivi discriminazione etnica e religiosa), 604-ter, (circostanze aggravanti) 609-bis (violenza sessuale) , 609-ter (circostanze aggravanti), 609-quater (atti sessuali con minorenne), 609-quinquies (corruzione di minorenne), 609-octies (violenza sessuale di gruppo), 609- undecies (adescamento di minorenni).
- non aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti; non aver subito una condanna penale anche non definitiva per reati non colposi;
- aver seguito i corsi di aggiornamento previsti dalla federazione e/o essere in possesso dei titoli abilitativi eventualmente previsti dai regolamenti della federazione; potrà essere tesserato alla federazione;
- la nomina del Responsabile è adeguatamente resa pubblica mediante immediata affissione presso la sede e pubblicazione sulla rispettiva homepage del sito internet della società, ove esistente, e inserita nel sistema gestionale della federazione, secondo le procedure previste dalla regolamentazione della federazione;
- il Responsabile dura in carica un anno e può essere riconfermato;
- in caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per dimissioni o per altro motivo, il sodalizio provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo Responsabile inserendola nel sistema gestionale della federazione, secondo le procedure previste dalla regolamentazione della federazione;
- la nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata ancora prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, ovvero per il venir meno dei requisiti necessari alla sua nomina, con provvedimento motivato dell’organo preposto del sodalizio. Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva notizia al Safeguarding Officer della federazione. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente comma;
- il Responsabile è tenuto a:
- promuovere la corretta applicazione del Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati della federazione nell’ambito della ASD, nonché l’osservanza e l’aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati dagli stessi;
- adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza, per prevenire e contrastare nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nonché ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;
- segnalare al Safeguarding Officer della Federazione eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta;
- rispettare gli obblighi di riservatezza imposti dai Regolamenti della Federazione;
- formulare all’organo preposto le proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche del sodalizio;
- valutare annualmente l’adeguatezza dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta nell’ambito del proprio sodalizio, eventualmente sviluppando e attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate;
- partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata dalla Federazione.
Art. 7 – Dovere di segnalazione
- Chiunque, fermi restando gli obblighi di comunicazione, venga a conoscenza di comportamenti rilevanti come individuati dal Regolamento e dalle linee guida predisposte dalla Federazione e nel presente documento integralmente richiamate, è tenuto a darne immediata comunicazione al Safeguarding Officer della Federazione, anche per il tramite del Safeguarding Officer nominato dalla ASD attraverso il portale della Federazione secondo le procedure e le modalità stabilite da quest’ultimo.
- Chiunque sospetta comportamenti rilevanti ai sensi del presente Regolamento può confrontarsi con il Responsabile delle politiche di Safeguarding nominato dall’ASD o direttamente con il Safeguarding Officer della Federazione.
- L’ASD adotta apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede:
- presentato una denuncia o una segnalazione;
- manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;
- assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione;
- reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;
- intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di safeguarding;
L’ASD adotta apposite misure e iniziative che sanzionino abusi di segnalazioni manifestamente infondate o effettuate in mala fede.
Art. 8 – Diffusione e attuazione
- L’ASD, anche avvalendosi del supporto del Responsabile delle politiche di Safeguarding, s’impegna alla pubblicazione e alla capillare diffusione del presente documento e del Codice di condotta a tutela dei minori per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione tra i propri tesserati e i propri volontari che, a qualsiasi titolo e ruolo, siano coinvolti nell’attività sportiva, alla messa a disposizione di ogni possibile strumento che ne favorisca la piena applicazione, allo svolgimento di verifiche in ordine ad ogni notizia di violazione delle norme e alla condivisione di materiale informativo finalizzato alla sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi.
- Il presente documento è pubblicato sul sito internet del sodalizio, se nella sua disponibilità, e/o affisso presso la sede legale e operativa (in tutte le sedi ove ci siano più sedi operative) dello stesso ed è portato a conoscenza di tutti i collaboratori, qualunque sia il motivo della collaborazione, al momento in cui si instaura il rapporto con la Società.
Art. 9 – Sanzioni
In caso di violazione delle normative indicate nel presente Modello, pur restando impregiudicata l’applicazione delle sanzioni previste dai Regolamenti della Federazione, a carico di tutti coloro che sono assoggettati, ai sensi delle previsioni di cui all’art. 2, tra le categorie tenute all’osservanza delle disposizioni contenute nel presente documento e che pongano in essere comportamenti contrari a quanto ivi indicato, sono irrogate sanzioni- da modulare in base alla gravità del comportamento e tenuto conto dei rapporti giuridici intercorrenti tra le parti -facendo riferimento alle normative statali vigenti, allo statuto associativo, agli eventuali regolamenti interni dell’ASD cui integralmente si rimanda, costituendo parte integrante del presente modello. A titolo esemplificativo e non esaustivo, i comportamenti sanzionabili possono essere ricondotti a:
–mancata attuazione colposa delle misure indicate nel Modello e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione);
–violazione dolosa delle misure indicate nel presente modello e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione), tale da compromettere il rapporto di fiducia tra l’autore e l’Associazione/Società in quanto preordinata in modo univoco a commettere un reato;
–violazione delle misure poste a tutela del segnalante;
–effettuazione con dolo o colpa grave di segnalazioni che si rivelano infondate;
–violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione;
–violazione delle disposizioni concernenti le attività di informazione, formazione e diffusione nei confronti dei destinatari del presente modello;
-atti di ritorsione o discriminatori, diretti o indiretti, nei confronti del segnalante per motivi collegati, direttamente o indirettamente, alla segnalazione;
–mancata applicazione del presente sistema disciplinare.
Le sanzioni comminabili, come precisato in precedenza, sono diversificate in ragione della natura del rapporto giuridico intercorrente tra l’autore della violazione e l’ASD, nonché del rilievo e gravità della violazione commessa e del ruolo e responsabilità dell’autore. Le sanzioni comminabili sono diversificate tenuto conto del grado di imprudenza, imperizia, negligenza, colpa o dell’intenzionalità del comportamento relativo all’azione/omissione, tenuto altresì conto dell’eventuale recidiva, nonché dell’attività lavorativa svolta dall’interessato e della relativa posizione funzionale, gravità del pericolo creato, entità del danno eventualmente creato, presenza di circostanze aggravanti o attenuanti, eventuale condivisione di responsabilità con altri soggetti che abbiano concorso nel determinare l’infrazione, unitamente a tutte le altre particolari circostanze che possono aver caratterizzato il fatto.
Si precisa che il predetto sistema sanzionatorio afferisce l’ordinamento sportivo, pertanto le relative sanzioni disciplinari sportive sopra indicate non sostituiscono in alcun modo le sanzioni comminate in forza dell’ordinamento statale nei confronti dei responsabili della commissione di reati.
Il presente sistema sanzionatorio deve essere portato a conoscenza di tutti i Destinatari del Modello attraverso i mezzi ritenuti più idonei dall’ASD.
Art. 10 – Norme finali
- Il presente modello è aggiornato dall’organo direttivo dell’ASD con cadenza almeno quadriennale e ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali approvati dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di Safeguarding ovvero le sue raccomandazioni nonché eventuali modifiche e integrazioni delle disposizioni e linee guida della Federazione.
- Eventuali proposte di modifiche al presente documento dovranno essere sottoposte ed approvate dall’organo preposto della ASD.
- Per quanto non esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo Statuto della Federazione, nonché nel Regolamento della Federazione per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati e nel Codice di condotta allegato al presente Modello di cui fa parte integrante.
- Il presente modello, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.
CODICE ETICO E DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE
Introduzione
Principio fondamentale che ispira il presente Codice di Condotta è che ogni tesserato è tenuto a mantenere un ambiente sportivo rispettoso, equo e privo di qualsiasi forma di abuso, violenza e discriminazione.
Di pari passo, diritto fondamentale di ogni tesserato è quello di essere trattato con rispetto e dignità, nonché di essere tutelato da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal D.lgs. n. 198/2006, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico di ciascun Tesserato costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo e alla disciplina sportiva praticata.
Non sono consentite discriminazioni di alcun genere, che siano essere basate su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura.
L’attività sportiva, il cui valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico è riconosciuto dall’art. 33 della Costituzione Italiana, ha un’evidente funzione educativa e sociale, ed è veicolo attraverso il quale è possibile apprendere i valori reali che rendono il confrontarsi secondo le regole della propria disciplina, un’attività affascinante e istruttiva allo stesso tempo.
Proprio in questo senso è fondamentale difendere e promuovere, tra coloro che organizzano e divulgano la pratica sportiva, l’adesione a quei valori etici che ne costituiscono la forza ed il senso profondo. Il riferimento all’etica sportiva è un passo necessario e i fondamentali doveri di lealtà, probità, correttezza e diligenza previsti per tutti i protagonisti, direttamente o indirettamente, della vita societaria. Lo sport può essere grande veicolo di diffusione di questi fondamenti, ripresi da De Cubertin nelle sue olimpiadi moderne con il fair play. L’adozione del presente codice di condotta è espressione della volontà di promuovere uno standard significativo di sportività nello svolgimento delle iniziative motorie e/o ludiche, e di vietare quei comportamenti in contrasto con i valori etici che questo codice intende promuovere e garantire. È per questo che il nostro sodalizio s’impegna ad adottare tutte le misure necessarie dirette a facilitare la conoscenza e l’applicazione di tutte le norme contenute nel presente codice etico. Riteniamo inoltre che anche le altre parti interessate nella formazione e nella preparazione dell’atleta, ovvero la famiglia, gli allenatori, i collaboratori debbano in qualche modo far parte e sottostare a questo codice. Pertanto abbiamo deciso di dotarci del presente Codice di Condotta come guida ed ispirazione di comportamento per tutti coloro che a vario titolo partecipano al progetto sportivo condiviso della nostra realtà associativa.
A.S.D. CUS LECCE (DI SEGUITO “ASD”), i suoi soci e tesserati, rispettivamente quali Affiliata e Tesserati FEDERCUSI ( di seguito FEDERAZIONE ), si conformano, unitamente alla Federazione stessa, alle disposizioni di cui ai D. Lgs. n. 36 e 39 del 28 febbraio 2021, nonché alle disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, dall’Osservatorio permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding in materia nonché al Regolamento di Safeguarding della Federazione e alle Linee guida della Federazione in base alle quali viene emanato il seguente Codice per l’adozione di ogni necessaria misura volta a favorire il pieno sviluppo fisico, emotivo, intellettuale e sociale dell’Atleta, la sua effettiva partecipazione all’attività sportiva nonché la piena consapevolezza di tutti soci e tesserati e soggetti a qualsiasi titolo aventi rapporti con la ASD in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele.
1. NORME DI CONDOTTA GENERALI
I Tesserati e chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività della ASD non devono:
- discriminare e avere qualsiasi atteggiamento inappropriato fondato su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura;
- avere atteggiamenti nei confronti di altri che – anche sotto il profilo psicologico – possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
- agire con comportamenti che siano di esempio negativo, specialmente per i minori;
- avere relazioni con minori che possano essere in qualche modo considerate di natura sessuale, sfruttamento, maltrattamento o abuso;
- colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o psicologicamente un’altra persona;
- usare un linguaggio, dare suggerimenti o consigli, offensivi o causa di abuso;
- agire in modi che possano essere causa di abuso;
- stabilire o intrattenere contatti con minori Tesserati utilizzando strumenti di comunicazione online personali (email, chat, social network, etc.) che esulino da quelli strettamente funzionali all’attività istituzionale e di organizzazione delle attività sportive;
- comportarsi in maniera inappropriata o sessualmente provocante;
- tollerare o partecipare a comportamenti di altri soggetti che sono illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza;
- agire in modo da far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare gli altri, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;
- discriminare, trattare in modo differente o favorire alcuni soggetti escludendone altri;
- invitare a momenti conviviali non istituzionali o non legati a eventi particolari (ed es. fine corso, esami e raggiungimento di risultati agonistici) atleti minorenni, senza assenso o preventivo avviso dell’esercente la responsabilità genitoriale;
2. DOVERI E OBBLIGHI DEI TESSERATI
I Tesserati devono:
- comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito sportivo e tenere una condotta improntata al rispetto nei confronti degli altri Tesserati e soggetti a qualsiasi titolo intrattenenti rapporti col sodalizio che abbiano contatto coi tesserati;
- astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
- garantire la sicurezza e la salute degli altri Tesserati e soggetti a qualsiasi titolo intrattenenti rapporti col sodalizio che abbiano contatto coi tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;
- impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri Tesserati nei percorsi educativi e formativi;
- impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;
- prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
- affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;
- collaborare con gli altri Tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);
- segnalare senza indugio al Responsabile del Safeguarding di cui al Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva, situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
3. DOVERI E OBBLIGHI DEI DIRIGENTI SPORTIVI, DEI TECNICI E DEI COMPONENTI DELLO STAFF
Gli allenatori, i dirigenti, i componenti dello Staff a qualsiasi titolo, livello e qualifica, sono responsabili della crescita dei giovani e dei minori nonché della creazione di un ambiente positivo, sicuro e stimolante per la pratica sportiva.
A tal fine, sono chiamati a dare il buon esempio e a essere un modello per gli atleti a loro affidati. Essi sono altresì chiamati a dare il buon esempio nei rapporti interpersonali e di collaborazione con i colleghi, garantendo un ambiente di lavoro professionale e collaborativo.
Tutti i soggetti sopra indicati sono obbligati a rispettare con particolare scrupolo il Codice di Condotta, che accettano integralmente dopo averne preso visione.
I Dirigenti sportivi, i Tecnici e i componenti dello staff a qualsiasi titolo intrattenenti rapporti col sodalizio devono:
- agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
- astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei Tesserati, specie se minori;
- contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei Tesserati, specie se minori;
- evitare contatti fisici con i Tesserati che esulino dall’insegnamento della tecnica sportiva, specie se minori;
- promuovere un rapporto tra Tesserati e colleghi improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;
- porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero i soggetti preposti alla vigilanza;
- impiegare le necessarie competenze professionali, se in possesso delle stesse, nell’eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo;
- segnalare eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti di età minore loro affidati, agli esercenti la responsabilità genitoriale;
- dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;
- sostenere i valori dello sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei Tesserati;
- incoraggiare e promuovere il fair play, la disciplina, la correttezza, il rispetto degli avversari;
- trasmettere serenità, entusiasmo e passione;
- educare al rispetto, all’impegno e alla collaborazione;
- aggiornarsi costantemente sulle conoscenze necessarie per adempiere al meglio alle mansioni assegnate e sul tema della tutela dei minori;
- garantire che la salute, la sicurezza e il benessere degli atleti costituiscano obiettivo primario rispetto al successo sportivo o qualsiasi altra considerazione;
- organizzare il lavoro, le gare, il luogo di lavoro e le attività in trasferta in modo tale da minimizzare i rischi;
- rispettare la privacy dei minori, specie in luoghi particolarmente sensibili che devono essere sorvegliati, in modo tale da garantire la privacy dei minori;
- non lasciare che i minori rimangano senza adeguata supervisione nel corso delle attività;
- conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
- segnalare senza indugio al Responsabile di cui al Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva, situazioni, anche potenziali, che espongano i Tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
4. DOVERI E OBBLIGHI DEGLI ATLETI
Gli atleti devono:
- rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
- comunicare le proprie aspirazioni ai dirigenti sportivi e ai tecnici e valutare in spirito di collaborazione le proposte circa gli obiettivi educativi e formativi e le modalità di raggiungimento di tali obiettivi, anche con il supporto di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero con i soggetti preposti alla vigilanza, eventualmente confrontandosi con gli altri atleti;
- non utilizzare un linguaggio volgare offensivo, razzista, omofobo o discriminatorio, ed in ogni caso dannoso della dignità, dell’onore e della reputazione altrui;
- comunicare a dirigenti sportivi e tecnici situazioni di ansia, timore o disagio che riguardino sé o altri;
- prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore negli altri atleti;
- rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e, più in generale, di tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive;
- rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici;
- mantenere rapporti improntati al rispetto degli altri atleti e di ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;
- riferire qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza;
- evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
- astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza, nonché al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla Società;
- segnalare senza indugio al Responsabile situazioni, anche potenziali, che espongano i Tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
5. NORME DI CONDOTTA PER FAMIGLIE E ACCOMPAGNATORI
Si precisa che in presenza di atleti minori debbono essere adottate e rispettate le seguenti disposizioni
- I destinatari delle presenti Norme di Condotta sono i genitori, i tutori, i familiari e in generale gli accompagnatori, i quali sono chiamati a contribuire allo sviluppo di un ambiente sicuro, positivo e stimolante, in cui i giovani atleti possano sentirsi liberi di praticare attività sportiva e divertirsi in totale sicurezza.
- Tecnici e Dirigenti sono a disposizione dei genitori degli atleti per tutte le informazioni necessarie “di carattere tecnico”; Per qualsiasi informazione, delucidazione “di carattere non tecnico”, l’unico interlocutore è il responsabile della ASD o del settore specifico di attività;
- La ASD non ammette ingerenze da parte dei genitori e parenti degli atleti e/o intromissioni di carattere tecnico- sportivo per quanto riguarda convocazioni, ruoli, tempi di gioco, modalità di gioco e di allenamento, di esclusiva competenza del responsabile del settore condivisa con tecnici e istruttori della ASD;
- La ASD auspica la condivisione del codice etico societario attraverso un comportamento educato, dignitoso ed un linguaggio appropriato da parte dei genitori e dei parenti degli atleti, in particolare durante lo svolgimento delle attività della Società;
Famiglie, esercenti la potestà genitoriale e accompagnatori si impegnano a:
- condividere e promuovere i valori e gli obiettivi della ASD;
- partecipare con entusiasmo alle attività proposte, supportando i giovani atleti;
- tenere un comportamento collaborativo e rispettoso nei confronti di tutti i soggetti coinvolti siano essi atleti, tecnici o altri componenti dello staff, genitori, direttori di gara, ecc.;
- promuovere il fair play;
- non usare o tollerare comportamenti o linguaggi offensivi, da o verso qualsiasi atleta, direttore di gara o qualsiasi altro soggetto coinvolto;
- dare risalto all’impegno e la partecipazione piuttosto che concentrarsi su prestazioni e risultati;
- non avere relazioni con minori che possono essere in qualche modo considerate di sfruttamento, maltrattamento o abuso;
- consultare il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla Società per problematiche inerenti alla sicurezza e al benessere del proprio figlio nei rapporti con l’allenatore e/o con un altro giovane atleta e/o con altro soggetto a qualsiasi titolo collaborante con il sodalizio con cui il figlio abbia avuto contatti;
6. NORME PER TRASFERTE, SPOSTAMENTI E LOGISTICA
Gli atleti che partecipano alle attività organizzate o partecipate dalla Società e i loro familiari comprendono e concordano che:
- gli accompagnatori (siano essi tecnici, dirigenti, soggetti appartenenti allo staff, genitori) sono responsabili della sicurezza e del benessere degli atleti, dal momento che vengono affidati loro dai genitori (nel caso di minori) fino al ritorno a casa in quanto i genitori affidano loro la custodia dei figli minorenni, dal momento in cui li accompagnano al punto di incontro concordato per la partenza o lo svolgimento dell’attività e fino a quando non fanno ritorno al punto d’incontro concordato per il termine della trasferta o dell’attività.
- nello svolgimento di tutte le attività, gli atleti e gli operatori sportivi sono tenuti a rispettare con diligenza le leggi vigenti ed i regolamenti, nonché le norme di comportamento e le disposizioni interne;
- gli atleti, a maggior ragione se minori, devono sempre seguire diligentemente le istruzioni e le regole impartite loro dagli accompagnatori e seguire i loro consigli;
- gli atleti, a maggior ragione se minori, non devono allontanarsi per nessun motivo dalla squadra o dal gruppo senza esplicita autorizzazione degli accompagnatori e/o responsabili di ogni trasferta e/o attività. Per ogni necessità e in ogni momento gli atleti devono fare riferimento all’allenatore e ai dirigenti e, in loro assenza momentanea, agli altri adulti accompagnatori;
- in caso di trasferta di più giorni, viene comunicata alle famiglie di atleti monorenni, in anticipo ed in maniera dettagliata, qualsiasi informazione riguardante la trasferta stessa circa il luogo e lo svolgimento delle gare, attività ed eventi;
7. NORME SPECIFICHE DI CONDOTTA NELL’ATTIVITÀ CON I MINORI
Quando si svolge attività con i minori è necessario:
- organizzare l’attività in modo tale da minimizzare i rischi;
- essere visibili da altri adulti, per quanto possibile, mentre si svolge attività con minori;
- consentire, ove possibile e nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza, l’accesso agli impianti durante allenamenti e sessioni di prova a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza;
- astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei Tesserati minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero dai soggetti preposti alla vigilanza;
- astenersi dal creare situazioni di intimità con il Tesserato minore che esulino dalle attività sportive;
- comunicare e condividere con il Tesserato minore gli obiettivi educativi e formativi, illustrando le modalità con cui si intendono perseguire tali obiettivi e coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero i soggetti preposti alla vigilanza;
- astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con il Tesserato minore, anche mediante social network;
- garantire la diffusione e il mantenimento di una cultura di apertura che permetta al personale, ai rappresentanti, ai minori e a chi si prende cura di loro di sollevare e discutere con facilità ogni tipo di argomento e preoccupazione;
- instaurare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero con i soggetti preposti alla vigilanza;
- comunicare ai minori che tipo di rapporto si debbono aspettare di avere con i tecnici e gli altri soggetti frequentatori il sodalizio e incoraggiarli a segnalare qualsiasi tipo di preoccupazione;
- valorizzare le capacità e le competenze dei minori e discutere con loro dei loro diritti, di cosa è accettabile e cosa non lo è, di cosa possono fare nel caso in cui emerga un qualsiasi problema;
- incoraggiare la partecipazione dei minori in modo da sviluppare anche la loro capacità di auto tutela.
- mantenere un elevato profilo personale e professionale;
- trattare i minori in modo giusto, onesto e con dignità e rispetto;
- incoraggiare la partecipazione dei minori in modo da sviluppare anche la loro capacità di auto tutela.
8. SEGNALI DI DISAGIO E MALESSERE DEI MINORI
Sono considerati indicatori di disagio e malessere a titolo esemplificativo e non esaustivo:
- cambi repentini e non giustificati di comportamento (a titolo esemplificativo, riduzione della concentrazione, isolarsi, diventare appiccicosi, depressi, spaventati, con sbalzi d’umore, riluttanza ad allenarsi o a partecipare alle gare) che possono essere accompagnati da cali della performance sportiva;
- disturbi dell’alimentazione;
- segni evidenti fisici o cambiamenti comportamentali repentini o messaggi verbali diretti e/o indiretti di difficoltà;
- ferite come contusioni inspiegabili o sospette, tagli o bruciature, in modo particolare se si trovano su parti del corpo normalmente non soggette a tali tipi di lesioni e che non siano compatibili con l’attività sportiva e di allenamento;
- diffidenza nei confronti di allenatori, accompagnatori, dirigenti o altri adulti con i quali il minore dovrebbe avere un buon rapporto di fiducia;
- trascuratezza e frequente perdita di effetti personali.
La presenza di uno o più di questi indicatori non costituisce da sé prova della presenza di un abuso, violenza o molestia. Tali elementi devono essere valutati con grande attenzione, anche tenendo conto delle condotte tipiche dei minori connesse ad alcune fasi di sviluppo e della crescita, quali quelle della preadolescenza e adolescenza, quando cambi di umore e di comportamento repentini sono condotte che si manifestano molto spesso in assenza di abuso, violenza e/o molestia.
9. VISITATORI E SPETTATORI
L’ASD s’impegna, nel corso di attività e competizioni che prevedano il libero accesso alla struttura sede dell’evento, a condividere con i visitatori e gli spettatori i principi della policy della quale devono essere accettate le condizioni.
Ai visitatori e agli spettatori (compresi eventuali giornalisti/addetti stampa o comunicazione) non è mai consentito rimanere da soli con i minori ed è sempre necessaria la presenza di un supervisore, salvo che l’adulto coinvolto non sia un parente del minore.
La sicurezza e il benessere degli atleti, specie se minori, non devono essere compromessi nei rapporti con oggetti esterni come visitatori o spettatori. Informazioni private come contatti o indirizzi dei minori non devono essere forniti a tali soggetti, e ove ciò sia necessario, tali dati devono essere forniti esclusivamente con l’assenso scritto dei genitori o degli esercenti la potestà genitoriale.
10. PROCEDURE DI SELEZIONE DEGLI OPERATORI SPORTIVI
L’ASD quando instaura un rapporto di lavoro – a prescindere dalla forma – con operatori chiamati a svolgere mansioni comportanti contatti diretti e regolari con minori, è tenuta a richiedere preventivamente copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.
11. COMUNICAZIONI IN FORMA ELETTRONICA
Gli atleti, i tecnici i dirigenti e in generale tutti i tesserati e gli altri soggetti dell’ordinamento sportivo, non devono esprimere pubblicamente, e tramite i social media (Facebook, Twitter, Instagram, Gruppi Whatsapp, Telegram, forum, blog, eccetera), giudizi o rilievi lesivi della reputazione dell’immagine o della dignità personale di altre persone o di organismi operanti nell’ambito sportivo associativo. Tutte le comunicazioni tra un dirigente, allenatore, preparatore atletico, medico, fisioterapista, staff o altro adulto coinvolto nell’assistenza alle squadre o verso un atleta devono essere di carattere esclusivamente professionale allo scopo di comunicare informazioni sulle attività della squadra. Nel caso di atleta minorenne tutte le comunicazioni devono essere sempre inoltrate contestualmente anche al genitore o all’esercente la potestà genitoriale.
Le comunicazioni verso un atleta devono essere trasparenti, accessibili e professionali, nel significato di seguito indicato: trasparente: tutte le comunicazioni elettroniche tra allenatori, dirigenti, staff e atleti devono essere trasparenti, ovvero con l’utilizzo di una comunicazione chiara e diretta e priva di significati nascosti e insinuazioni; accessibile: tutte le comunicazioni elettroniche tra allenatori, dirigenti, staff e atleti dovrebbero essere conservate e aperte e, quando possibile, un altro allenatore o un dirigente o un genitore dovrebbe essere inserito in copia nella comunicazione a minori; professionale: tutte le comunicazioni elettroniche tra un allenatore, dirigenti, staff e un atleta devono essere condotte professionalmente. Questo include la scelta delle parole, il tono, la grammatica, e gli argomenti usati.
Le comunicazioni via SMS e whatsapp, telegram o altri canali di comunicazione, fatte salve le linee guida generali, sono consentite tra allenatori, dirigenti, staff e atleti eccetto, preferibilmente, nelle ore notturne. I messaggi dovrebbero essere usati solo al fine di comunicare informazioni direttamente connesse con l’attività della squadra. Nel caso di comunicazioni inviate a un atleta minore, queste devono essere indirizzate in copia al genitore del minore.
Le comunicazioni via e-mail tra atleti e gli allenatori, dirigenti, staff possono essere utilizzate per comunicare eccetto, preferibilmente, nelle ore notturne. Nel caso di e-mail inviate a un atleta minore, queste devono essere indirizzate in copia al genitore del minore.
I genitori di un atleta minore possono chiedere per iscritto che il loro figlio/a non sia più contattato/a attraverso qualsiasi forma di comunicazione elettronica; per le comunicazioni ufficiali inviate dalla ASD possono richiedere che vengano inviate ad un indirizzo da loro formalmente segnalato.
12. PROCEDURA SANZIONATORIA
I soggetti che pongano in essere i comportamenti in violazione del Modelli e del Codice di condotta, fatte salve le azioni e i provvedimenti del Safeguarding Office della Federazione, degli Organi di Giustizia della Federazione, saranno sottoposti, a seconda dei rapporti intercorrenti col sodalizio (es. tesserati, soci, volontari, collaboratori retribuiti) al procedimento sanzionatorio previsto rispettivamente ai sensi delle norme dello relativo statuto, del regolamento interno, dei contratti in essere ai sensi e nei limiti delle vigenti normative statali.
13. COMPORTAMENTO DA TENERE IN PRESENZA DI UNA POSSIBILE CONDOTTA RILEVANTE
Tutti i tesserati e i soggetti che a qualsiasi titolo collaborano con il sodalizio devono essere vigili nell’identificare situazioni che possano comportare rischi per gli altri e devono riportare ogni preoccupazione, sospetto o certezza circa un possibile abuso, maltrattamento, violenza o discriminazione verso altri, al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dal sodalizio.
In caso di minori coinvolti è necessario segnalare in maniera tempestiva eventuali segnali di malessere all’esercente la responsabilità genitoriale. Possono verificarsi però situazioni nelle quali collaborare con gli esercenti la responsabilità genitoriale potrebbe rivelarsi non sufficiente o addirittura un danno anziché un beneficio: per esempio se uno dei genitori fosse responsabile dell’abuso o se un uno di essi si dimostrasse incapace di affrontare in maniera adeguata la situazione. In questi casi sarebbe opportuno confrontarsi con il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni del sodalizio.
14. RISERVATEZZA
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni è tenuto ad osservare riservatezza assoluta.
L’identità del segnalante non può essere rivelata a persone diverse da quelle competenti a ricevere o a dare seguito alle segnalazioni. La protezione riguarda non solo il nominativo del segnalante ma anche tutti gli elementi della segnalazione dai quali si possa ricavare, anche indirettamente, l’identificazione del segnalante.